Aggiornato il 06/08/2024
Quando si parla di residuo fisso dell’acqua, in inglese TDS “Total Dissolved Solids” si indicano i sali minerali e oligoelementi contenuti in un litro di acqua dolce.
Il processo di misurazione di questo indice è legato al riscaldamento graduale dell’acqua, fino a una temperatura di 180°. Dopo l’evaporazione del liquido, viene misurato ciò che rimane e il numero viene indicato anche sulle etichette dell’acqua.
In linea generale, un’acqua con un residuo fisso altro ha un contenuto più alto di sali minerali, mentre un indice basso corrisponde a una minore quantità di queste sostanze. In ogni caso, si tratta di elementi che non sono nocivi per la salute dell’uomo.
La classificazione del residuo fisso dell’acqua
In base al contenuto di sali minerali e quindi al diverso valore del residuo fisso, possiamo classificare l’acqua in quattro grandi categorie:
- acqua minimamente mineralizzata
- oligominerale
- medio-minerale
- ricca di sali
La prima categoria racchiude tutte le acque che hanno un contenuto di sali minerali molto basso e che di solito non supera la concentrazione di 50 mg/litro.
L’acqua oligominerale è quella il cui residuo fisso ha un valore non superiore ai 500 mg/litro mentre quella medio-minerale ha una concentrazione di sali minerali compresa tra 500 e 1500 mg/litro.
Infine c’è quella ricca di sali, quando viene superata la soglia di 1500 mg/litro. Questa acqua deve essere consumata solo secondo parere medico, in quanto non indicata per soggetti con particolari condizioni di salute.
Quali sali minerali sono contenuti nell’acqua?
Come già citato, il residuo fisso dell’acqua indica che questa può contenere sali minerali e sostanze chimiche come:
- calcio
- fosfati
- nitrati
- sodio
- potassio
- cloruro
- magnesio
La concentrazione di queste sostanze può essere dovuta all’azione degli agenti atmosferici e al contatto dell’acqua con rocce e terreni.
L’importanza del residuo fisso
Il residuo fisso deve essere preso in considerazione nella scelta dell’acqua da bere. In base alla propria età e allo stato di salute è infatti consigliabile consumarne un determinato tipo.
Per esempio a i bambini fa bene un’acqua medio-minerale che presenti anche un buon contenuto di calcio, fluoro e magnesio. Questa tipologia è perfetta anche per gli adolescenti.
Gli adulti possono consumare qualsiasi tipo di acqua senza alcuna difficoltà, solo le donne in gravidanza o in menopausa dovrebbero orientarsi verso un’acqua particolarmente ricca di calcio.
In ogni caso è sempre opportuno chiedere consiglio al proprio medico.
La soluzione per un’acqua buona da bere
Quando arriva il momento di scegliere l’acqua ideale per la propria alimentazione, è opportuno leggere con molta attenzione l’etichetta e prendere in considerazione non solo il residuo fisso, ma anche il contenuto di altre sostanze.
L’acqua del rubinetto, che varia di città in città, è spesso caratterizzata da un residuo fisso alto e, per ridurlo, esistono diverse soluzioni.
Una di queste è rappresentata dal depuratore d’acqua a osmosi inversa che, con le sue tre membrane osmotiche, è in grado di rendere l’acqua del rubinetto più leggera di quelle che vengono usualmente commercializzate, andando a regolare la quantità di residuo fisso a piacimento.
L’Organizzazione Mondiale della sanità (OMS) suggerisce un valore massimo di 500 mg/l per il residuo fisso dell’acqua destinata al consumo umano.
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