L’efficienza energetica è un tema cruciale sia dal punto di vista ambientale che economico.
Ecco quindi che soluzioni come l’accumulatore per acqua sanitaria diventano fondamentali per una casa più green e attenta ai consumi.
Ma che cos’è un accumulatore, come funziona e come si lega agli impianti di acqua calda?
Accumulatore, tutto quello che c’è da sapere
L’accumulatore per acqua sanitaria consente alle famiglie di utilizzare in modo oculato l’energia termica prodotta attraverso la tradizionale caldaia, gli impianti solari termici oppure le pompe di calore.
L’alto rendimento di questo dispositivo permette quindi di evitare sprechi e favorire il raggiungimento di un ottimo comfort domestico.
Che cos’è l’accumulatore per acqua sanitaria
Quando si progetta il flusso di acqua calda sanitaria in casa è bene tenere presenti i benedici dell’accumulatore. Si tratta di un dispositivo capace di conservare l’acqua a temperature controllate e metterla a disposizione della famiglia ogni qualvolta sia necessario.
In pratica, l’accumulatore termico è un contenitore in acciaio con scambiatore interno nel quale confluisce l’acqua calda sanitaria, grazie al collegamento con il generatore di calore domestico.
Al suo interno l’acqua si stratifica a seconda della temperatura e viene scaldata dall’energia termica prodotta da caldaia, pompa di calore o pannelli solari.
Questa si mantiene alla temperatura impostata e, durante il suo consumo, l’accumulatore è in grado di attingere al generatore di calore per rimpiazzare l’acqua sanitaria utilizzata e riportarla ai gradi centigradi corretti.
Si tratta quindi di un elemento capace di ottimizzare la distribuzione del calore sia all’interno di impianti di riscaldamento tradizionali ad alta temperatura sia in quelli a bassa.
Gestire l’energia con un accumulatore termico
Il dispositivo che consente di accumulare acqua calda domestica, diventa una sorta di manager energetico che funge da elemento centrale dell’impianto di riscaldamento. Al suo interno si identificano tre aree di stratificazione con temperature controllate.
Nell’area più bassa, dove si trova per esempio lo scambiatore del solare, l’acqua è mantenuta alla temperatura di 20/30°C.
Nella parte centrale dell’accumulatore la temperatura media va dai 40 ai 50°C, mentre nella parte alta si trova l’acqua calda per uso sanitario che si mantiene sui 60°C e può arrivare fino a un massimo di circa 110°C.
Collegando l’accumulatore termico al generatore di calore, l’acqua calda va a posizionarsi direttamente nella parte più alta del serbatoio.
I volumi della mandata e del ritorno vengono poi gestiti separatamente dal dispositivo, lasciando le temperature stabili ed evitando rimescolamenti che porterebbero a ingenti perdite di calore.
Le temperature dell’acqua di ritorno sono gestite in maniera autonoma, in modo che il calore residuo sia interamente recuperato, evitando inutili sprechi di energia.
Grazie all’impiego di un accumulatore i costi di gestione dell’acqua calda sanitaria si riducono fino al 60%.
Dove si può utilizzare l’accumulatore per acqua sanitaria
Ideale per il settore residenziale, l’accumulatore può essere installato sia all’interno di abitazioni mono e plurifamiliari, sia in edifici di nuova costruzione antichi o ristrutturati.
È indicato anche per spazi a uso terziario come alberghi, pensioni e residence, così come in strutture dedicate alla pubblica amministrazione e alle scuole.
Può essere utilizzato anche in ambito sanitario, all’interno di ospedali e case di cura, oltre che nei settori industriali, in stabilimenti produttivi e uffici.
Qualunque sia l’ambito di applicazione, gli accumulatori sono dei validi alleati per l’ambiente, poiché consentono di ottimizzare la produzione e la distribuzione di energia termica, portando a notevoli vantaggi economici in bolletta.
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